Un incontro speciale

 

Troupe di Ulisse, il piacere della scoperta

La sera prima della partenza di un tour mi ritrovo sempre in mano un mucchio di documenti da controllare con la lista dei turisti in arrivo, ma leggendo la lista dei partecipanti notai che… era nientemeno che una troupe televisiva.

Il mattino seguente… Nell’area arrivi incontrai una rappresentante dell’ambasciata italiana che venne per dare il benvenuto al gruppo e mi raccomandò di trattarli da VIP (per me tutti i turisti sono dei VIP!).

Cominciai a chiedermi:«Ma chi sono?»… Ormai tutti i passeggeri erano usciti, mancavano solo loro…vidi uscire i primi … e poi di seguito gli altri e tra di loro un viso famigliare che conoscevo molto bene. Non è possibile! … Mi sta venendo incontro e mi sta sorridendo…

Si presenta dandomi la mano… Dalla mia bocca non usciva una parola… Non sapevo se ero più sorpresa o meravigliata, ma provavo un’emozione fortissima. Mi sembrava di camminare a dieci centimetri da terra.

… Ha iniziato a parlare e a farmi domande sulla Namibia… Mi misi al volante… Era seduto sul sedile a fianco a me e il resto della troupe era dietro.

… «Dimmi, Jacqueline, come sei arrivata fin qui in Namibia?» per un attimo i ricordi fecero un tuffo nel passato… Risposi: «Ti sembrerà assurdo ma devo confessare che in parte tuo padre ne è il responsabile.

diceva che ognuno di noi può fare in tanti modi del bene per la Natura. Da qui nacque l’idea di venire in Africa.» E mentre offriva una caramella a tutti, aggiunsi: «La Natura mi è sempre piaciuta, e cerco di conoscerla. Ai turisti cerco di trasmettere la mia passione e l’amore per l’Africa, insegnando a osservare le sue bellezze e le sue fragilità per rispettarla e proteggerla».

Aberto Angela e Jacqueline De MonteMentre raccoglieva le cartine delle caramelle, aprì il finestrino… Ma… cosa sta facendo? Ha gettato le cartine delle caramelle fuori dal finestrino? Non è possibile! Proprio lui?

Rallentai guardandolo negli occhi furiosa, quel gesto incivile mi aveva scosso. Il gruppo dietro di me cominciò a ridere divertito, e il regista disse: «Hai visto come ti ha squadrato? Non la farebbe passare liscia a nessuno, neppure a te!».

Nello stesso istante riaprì la mano e mi fece vedere che tutte le cartine erano ancora lì. Ne fui felice e scoppiammo tutti a ridere. Non era un divo e sapeva scherzare, con il suo gesto forse, voleva solo capire che tipo di persona fossi e se davvero rispettavo la Natura, ma da quel momento diventammo amici.

… il suo nome… Alberto Angela.

Sintesi di un racconto tratto dal libro “Terra d’Africa”.